Da una relazione del 1902 trasmessa dal Comune di Buti al Prefetto di Pisa
“In questo paese più che altro gli uomini si adibiscono alla fabbricazione delle ceste e dei corbelli che vengono esportati in tutti i paesi d’Italia aventi maggiore produzione di frutta e ortaggi.
Il guadagno di questi cestai e corbellai è in media di lire 2,00 al giorno ma devono lavorare dalle 5 del mattino fino alle 8 e talune sere anche le 9 della sera con detrazione di circa 3 ore per mangiare e per un po’ di riposo, ma guadagnerebbero molto di più, e lavorando assai meno, se i capi di questa industria non si facessero concorrenza fra loro, vendendo la merce a vil prezzo.
In generale la classe di operai (che sono i più) non è robusta come la classe agricola, a causa che sono costretti a lavorare in cellieri umidi, e per l’eccessiva proclività all’ubriachezza.”